2.4 La scuola dell'inclusione: luogo di conoscenza, sviluppo e socializzazione per tutti

(Direttiva MIUR 27.12.2012; CM 8 del 6.3.2013; Nota MIUR del 27.6.2013)

La Scuola, nella sua azione inclusiva, diviene il fulcro di una rete sistemica che coinvolge anche altri attori, pubblici e privati, nella convinzione che esista una pluralità di agenzie educative e che sia necessario coinvolgere la società, nelle sue varie espressioni, rispetto ad un impegno inclusivo. L’azione inclusiva necessita un continuo aggiornamento, tenendo conto del cambiamento dei bisogni e delle risorse. Il contesto in cui opera l’istituzione scolastica è il fulcro  della  progettazione  dei percorsi  educativi volti alla valorizzazione di attitudini e stili cognitivi del singolo, al fine di accrescere il capitale umano, sociale e culturale individuale e collettivo.
L’IC Via Foscolo presta una particolare attenzione alle attività d’inclusione per studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES: disabilità, disturbi specifici di apprendimento, disturbi evolutivi   specifici   e/o    svantaggio socioeconomico/linguistico), sulla    base    dei quali si progettano attività a forte valenza inclusiva e si promuovono esperienze formative che valorizzano le potenzialità di ciascuno.
Nello specifico, i docenti di curricolari e gli insegnanti di sostegno, in collaborazione con la famiglia e gli specialisti, elaborano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) sulla base del quale verrà organizzato il lavoro in classe.
Il PDF è la descrizione funzionale dell’alunno in relazione alle difficoltà che dimostra di incontrare e alle potenzialità a breve e medio termine.
Il PEI presenta i progetti didattico-educativi e illustra le forme di inclusione, le metodologie e le strategie spendibili nei contesti didattici.
I docenti, dopo aver rilevato le difficoltà, attivano percorsi individualizzati attraverso la stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP), che viene predisposto anche in assenza di una certificazione clinica, a ulteriore tutela degli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Il PDP è il documento redatto con la collaborazione della famiglia, che garantisce all’alunno l’opportunità di una didattica il più possibile funzionale al suo modo di apprendere e individua le metodologie, gli strumenti compensativi, le misure dispensative e le strategie più adeguate al raggiungimento del successo scolastico.
Una considerazione speciale viene data agli alunni che si trovano in una situazione di svantaggio linguistico o culturale e che dunque richiedono una particolare attenzione educativa; per tal motivo, vengono realizzate attività di accoglienza per favorire il percorso di integrazione.
Ulteriori informazioni e notizie specifiche possono essere ritrovate nel PAI (Piano Annuale per l’Inclusione), allegato al presente documento.

 Obiettivi di incremento della qualità dell’inclusione scolastica 

L'inclusione scolastica risponde ai differenti bisogni educativi degli alunni e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione e all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità di vita (Art. 1 D.Lgs 66/2017).

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

DIRIGENTE SCOLASTICO:

È garante del processo di inclusione di ogni studente. Viene informato dal team rispetto alle diverse situazioni e svolge attività di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, costruisce e mantiene i rapporti con gli Enti locali. Individua le competenze all’interno del personale docente per favorire l’efficace realizzazione di pratiche inclusive. Convoca e presiede il GLI ed il GLO.

GLI (Gruppo di lavoro per l’inclusione):
Composto da docenti curricolari, docenti di sostegno, nonché da genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola. Rileva, monitora e valuta il livello di inclusione dell’istituto svolgendo le seguenti funzioni:
•    rilevazione dei BES presenti nella scuola;
•    raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere;
•    confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;
•    rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
•    elaborazione di una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere riferito a tutti gli alunni con BES, che costituiscono il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) e la propone al Collegio dei Docenti.

GLO (Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione):
È formato da: Consiglio di Classe/ Team docenti contitolari, con la partecipazione dei genitori, o di chi esercita la responsabilità genitoriale; con la partecipazione delle figure professionali specifiche esterne all’istituzione scolastica (assistenti all’autonomia e alla comunicazione, assistenti educatori...) che interagiscono con la classe e con il bambino (figure su nomina del dirigente); nonché con il necessario supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare della NPI. Il GLO ha il compito di concordare con la famiglia i PEI / PDP, redatti dal Team dei Docenti/Consiglio di Classe.

TEAM DOCENTI / CONSIGLI DI CLASSE:
Tutti i docenti della classe sono coinvolti negli interventi di inclusione. In sede collegiale si procede all’individuazione delle alunne e degli alunni con bisogni educativi speciali e si prevedono interventi didattici e metodologici adeguati, strategie individualizzate e personalizzate, a seconda delle diverse specificità. L’osservazione in classe, il dialogo con la famiglia e l’analisi della documentazione redatta dagli specialisti, portano alla definizione dei bisogni dello studente. Pertanto si procede alla stesura di strumenti quali PEI e PDP, documenti che contengono la progettualità del percorso educativo didattico personalizzato e i metodi adottati da tutto il team. In questi documenti vengono predisposti eventuali strumenti compensativi e misure dispensative, utili a favorire la partecipazione di ciascun alunno al contesto di apprendimento.

Si elencano, di seguito, le prassi messe in atto nella rilevazione di alunni con BES. Vengono riconosciuti come BES le alunne e gli alunni con disabilità (L. 104/92), le studentesse e gli studenti con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale, (per esempio gli alunni neoarrivati in Italia, gli alunni migranti, gli alunni con adozione internazionale...) D.M. del 27/12/2012), le alunne e gli alunni con disturbi evolutivi specifici, quali i DSA (L.170/2010), o altri deficit (ADHD, disturbo del linguaggio, disturbo delle abilità non verbali, difficoltà evolutive e di apprendimento…).
I docenti identificano alunne e alunni con BES attraverso osservazioni attente e sistematiche del processo d’apprendimento degli studenti e il confronto con i loro genitori. Si elencano di seguito le procedure da assumere in presenza di criticità:
•    per gli alunni che presentano difficoltà certificate, che rientrano nell’area delle disabilità (legge: 104/1992), viene redatto un PEI, condiviso con l’equipe medica e la famiglia;
•    per gli alunni con DSA (legge: 170/2010) viene stilato un PDP e viene condiviso con la famiglia;
•    per gli alunni che presentano difficoltà documentate da relazioni di esperti che non rientrano nell’area delle disabilità o nell’area dei DSA, viene stilato un PDP (secondo il modello per gli alunni con BES) e viene condiviso con la famiglia;
•    per gli alunni che presentano difficoltà, con BES non documentati da relazioni di esperti, viene concordato insieme alla famiglia un PDP o una personalizzazione degli interventi con l’indicazione delle strategie d’intervento didattico più idonee, i criteri di valutazione degli apprendimenti, gli strumenti compensativi e le misure dispensative.

 2.4.1     L’istruzione domiciliare

La scuola attiva un progetto di istruzione domiciliare per alunni che, a seguito di gravi patologie, siano impossibilitati a frequentare la scuola per un lungo periodo di tempo non inferiore a trenta giorni consecutivi.
Gli interventi didattico-educativi saranno mirati all’acquisizione delle abilità, conoscenze e competenze progettate per la classe di appartenenza; pertanto, le attività relative alle varie discipline seguiranno le programmazioni disciplinari della classe il Piano delle Attività Formative mostrando una flessibilità oraria, metodologica ed organizzativa.
La verifica del processo formativo sarà effettuata attraverso un’osservazione diretta e un monitoraggio dell’acquisizione degli obiettivi programmati.